Saturday, March 18, 2006

Perso (12/03/2006)

Ci sono troppe cose che ancora non riesco a controllare, né a dominare, né tantomeno riesco ad essere soddisfatto a pieno di qualcosa. C'è sempre un motivo per me per non essere soddisfatto. E qualsiasi cosa faccia diventa un motivo di sofferenza per me. Perché, per quanto mi sforzi e per quanto provi a fare qualcosa di buono, alla fine gli aspetti negativi escono fuori. Certe volte mi viene da pensare di essere totalmente inutile. Ineffetti non è che sia proprio di grande utilità per qualcuno. Non so neanche per quale motivo esista e perché sia proprio qui in questo momento. Comunque sia, l'unica cosa di cui sono soddisfatto è dei miei amici e delle persone che mi vogliono veramente bene(ed è tutt'altro che poco). Ci sono volte in cui mi sento solo, eppure non lo sono. Ci sono altre volte che mi preoccupo per gli altri, ma nessuno vuole saperne di me. Ci sono altre volte ancora che le due cose avvengono contemporaneamente...Ci sono volte in cui l'unica cosa che voglio è rimanere a casa per avere tutto il tempo del mondo per fare qualsiasi cosa, pensare, riflettere, mangiare, studiare, dormire, giocare. Ma stando a casa mi sento tante volte che non riesco a stare in pace. Troppa confusione. Vorrei rimanere solo in questi momenti, ma per non fare impensierire e preoccupare i miei amici faccio finta di niente, fingo di star bene, di voler uscire, di passare del tempo con loro. Questo lo faccio anche se non me la sento. Ma so che non devo perder tempo. Perché esso scorre, e niente me lo riporterà indietro. Devo cercare di fare ciò che voglio, ciò che vorrei e ciò che devo. Ma tante volte non ce la faccio. E passano i giorni e io mi vedo sempre più perso. Eppure so cos'ho che non va. Ma tante volte non mi va di guarire. Vado avanti così, senza motivazioni, senza prospettive, senza niente che possa farmi sentire meglio. Vado incoscientemente in giro, continuamente, senza una meta, senza un vero motivo. Non so che fare, anzi, saprei cosa devo fare, ma cosa voglio solitamente lo ignoro. Lo ignoro perché di me mai mi è interessato. E' da un bel pò di tempo che non vivo più per me stesso. E mi domando perché io debba continuare così. Io non lo so, e nessuno mi può spiegare questa cosa. Cerco consolazione ovunque: nello studio, nello sport, negli amici, nei parenti, nel cibo, nei familiari, nel mio gatto e nel mio cane addirittura. Ma questi ultimi, che sono i migliori ascoltatori tante volte, non parlano...Non ce la faccio più è quella la verità. Le mie angosce, le mie ansie, le mie sofferenze, i miei dolori, la mia stanchezza mi segue ovunque vada. Qual'è la soluzione a tutto questo? So solo che non sono capace di fare molte cose: non sono capace di donare conforto, non sono capace di fare un discorso concreto, non sono capace di esprimermi, non sono capace di divertirmi, non sono capace di vivere la mia giovinezza come si conviene che la vivessi. E quando non sarò più giovane? Non ci avevo mai pensato. Ho sempre creduto che non sarei arrivato neanche a 18 anni. Presentimento sbagliato, come vedo...Ho sognato molte volte di morire, e ho creduto fosse la mia ultima soluzione a tutto. Invece ho sempre più l'impressione che sia solo una via di fuga facilissima. Non ho mai sopportato il fatto di essere sopravvissuto a tanti. Come non ho mai sopportato di essere un essere umano, e forse mai mi capaciterò ad accettarlo...Molti mi dicono di godermi questi anni che sono i migliori. A sentire questa frase ho sempre pensato: allora figuriamoci quando questi anni sono passati cosa mi aspetta! Io vedo sempre nel futuro un miglioramento che non arriva mai. Troverò la pace un giorno? Non mi aspetto di trovare una serenità che invece spero trovino gli altri. Io e la serenità non andiamo d'accordo. Perché tutte le rare volte che sono stato sereno, ho dovuto utilizzare il cervello più del solito e con molta più fatica rispetto al solito, sforzarmi di stare attento a non fare danni di alcun tipo, cosa di cui sono capacissimo...E lo stress di essere attento a tutte le cose, anche le più insignificanti, mi tortura. Non posso non preoccuparmi anche per le cose più stupide, non ce la faccio, è più forte di me. Quanti problemi inesistenti mi creo! E quanti reali problemi non riesco a superare! Non mi riprenderò mai...Di me hanno detto recentemente che sono presuntuoso, che sono ambizioso, che tendo ad un atteggiamento superomistico, che sono sincero...Purtroppo la verità ancora nessuno la conosce. Non riesco ad essere sincero neanche con me stesso. Per questo ingaggio battaglia come Don Chisciotte. Però la ingaggio non solo contro i mulini a vento, ma anche contro me stesso. E il mio SuperEgo mi guarda sempre più schifato e disgustato...e non gli dò torto! Mi odio a morte, è quella la verità. Ma è inutile che io scriva e/o lo dica a qualcuno. L'odio non si cancella così, come una pezza inumidita passata su un tavolo nuovo. E tutti mi prenderebbero per pazzo, come mi prendo io tante volte, e penso di aver bisogno di psichiatri dei quali da piccolo non avevo bisogno(eppure ci sono stato allora...)! Se il cuore è identificabile con la sede dei sentimenti, delle passioni, degli affetti, ecc., io vorrei strapparlo e gettarlo via(in senso figurato, se così si può dire). Sento che mi farebbe sentire meglio. Ma ultimamente non sono sicuro neanche di questo. Non so perché continuo a scrivere, forse nella speranza che cada la manna dal cielo anche per me. Ma la manna è già caduta a chi serviva. Ed essa cade una sola volta, e quella volta è già passata...

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