Monday, September 11, 2006

Funeral In Carpathia

Un giorno intero dedicato a me.
Troppo prospettivamente,
esagerato conoscendo...
Non è questione di essere luce,
io non lo sono.
Non è questione di essere un angelo,
io non lo sono.
Ma esisto, eppure solo a metà.
Esisto per me, e forse ho esagerato.
Non chiedetemi di non dirlo,
mi odio da morire,
ed è sulla lista dei miei programmi.
Quel giorno buio e di pioggia,
l'organo suonerà, e sarà tutto per me,
sarà il mio unico conforto,
la mia unica liberazione,
una litania suonata con dolcezza,
con crudeltà
contemporanea
ad un pizzico di
malinconia,
una lacrima sola
e un freddo glaciale che penetra
nel mio cuore
ormai distrutto.
Quel giorno
sarà finita
(forse).
Lo spero vivamente.
Un luogo remoto, lugubre,
una chiesa gotica,
in Carpathia,
un cielo crudele
degno del signore degli inferi.
Niente mi rende felice,
solo mi può confortare,
ma il mio cuore non trova ristoro,
non esiste cura al mio male.
La mia condanna è amare tutti,
nonostante tutto,
sopportare tutto,
offeso e insultato,
a terra strisciante,
nessuno si degna di lanciarmi uno sguardo.
NESSUNO.
Sono solo, e l'organo suonerà una volta
sola,
e tutta per me,
solo per me.
Quale grande onore per chi l'udito
e la sensibilità l'avrà persa
da più di 24 ore.
Oops...ho commesso un piccolo errore:
io ho già perso abbastanza,
ma posso perdere ancora tanto.
Al momento preferisco perdere tutto.
E' insopportabile, sono insopportabile.
Ho già dato tanto amore, continuo a darlo,
e ricevo solo odio.
Grazie per la sofferenza,
ripagato con una moneta
scura e fredda,
nessuna gloria,
assente ogni singola nota di merito,
il mio demerito è essere nato,
e voler ostinatamente continuare a vivere
da solo.

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