Tutankhamon Pharaoh 2006
Un faraone,
il suo scettro nella destra
e il suo impero: un deserto sconfinato e arido.
Grande Faraone, fai emergere dalle sabbie di Amon
un sarcofago e i suoi tesori occultati per millenni.
“Io do la mia mano, e tutta la buona volontà, o Grande Faraone”.
Tutti mi amano, ma la sabbia è irreversibilmente tale.
Era solida, e ora è fina e spezzata.
Non acqua sgorga dalle mie fonti. Solo lava.
Un filo teso tra i ventricoli e gli atri,
luccica come una lenza al bagliore della luna.
Regge, ma lacera. Un equilibrio stabile,
se non fosse inconsistente la sbarra di acciaio che nel buio
spunta non semiretta, non segmento.
Su di un piede il vostro grande faraone,
non sapere il difficile peso del comandare,
la responsabilità grava anche sul giovane Nebkheprura Tutankhaton.
L’immagine vivente di Amon si rivelò succube di Ay,
e tra i 18 e i 20 la porta del sarcofago si richiuse su di lui,
e attorno alla grande piramide tacque tutto.
Le capacità e le possibilità mai rivelate, non usciranno.
Una vastità in campo aperto, ma una congiura basta e avanza.
Vivere con l’angoscia: non valse la pena.
La sua e la mia, uno stesso copricapo
e la certezza che se non si incontra un cactus, è finita.
L’amore non contiene niente, è puro. Ma le cose pure bruciano
facilmente, e puro non fu Lucifero. Ancora regna tra le fiamme,
ma non si scottò nemmeno.
Le ali non le hanno strappate, non le ho mai avute. Ma non servono per volare,
mi dicono.
Io e l’ombra che aleggia. Un fantasma dell’opera non mia aleggia
repentino
si avvicina e mi circonda.
“Da dove viene?”.
La botola c’è sempre da qualche parte, poi non funziona…
Great Pharaoh, reveal to me the sense of this life!
Only a great and deep silence over us all…
Decrepit body wearing transparent skin.
Inside, the smoke of failure.
I can’t…Tell me why I have to be a powerslave…
But I’m a god, why I can’t live on?
All around is just laid waste…And so, why I’m here?
TOO MUCH QUESTIONS.
A light in the night, starless and bright,
the moon is watching at me,
and my eyes can see through the wounds of the pyramid
where I lie. A cold cell in hot Egypt…
E provo a tirar via quella lenza. E il mio cuore si allontana nelle tenebre.
Principe delle tenebre e del deserto…Ho una sola possibilità:
a curse and the hope someone will open the gates of my Hell.
Only in this way I won’t be slave to the power of death no more,
and I will strike from my grave.
il suo scettro nella destra
e il suo impero: un deserto sconfinato e arido.
Grande Faraone, fai emergere dalle sabbie di Amon
un sarcofago e i suoi tesori occultati per millenni.
“Io do la mia mano, e tutta la buona volontà, o Grande Faraone”.
Tutti mi amano, ma la sabbia è irreversibilmente tale.
Era solida, e ora è fina e spezzata.
Non acqua sgorga dalle mie fonti. Solo lava.
Un filo teso tra i ventricoli e gli atri,
luccica come una lenza al bagliore della luna.
Regge, ma lacera. Un equilibrio stabile,
se non fosse inconsistente la sbarra di acciaio che nel buio
spunta non semiretta, non segmento.
Su di un piede il vostro grande faraone,
non sapere il difficile peso del comandare,
la responsabilità grava anche sul giovane Nebkheprura Tutankhaton.
L’immagine vivente di Amon si rivelò succube di Ay,
e tra i 18 e i 20 la porta del sarcofago si richiuse su di lui,
e attorno alla grande piramide tacque tutto.
Le capacità e le possibilità mai rivelate, non usciranno.
Una vastità in campo aperto, ma una congiura basta e avanza.
Vivere con l’angoscia: non valse la pena.
La sua e la mia, uno stesso copricapo
e la certezza che se non si incontra un cactus, è finita.
L’amore non contiene niente, è puro. Ma le cose pure bruciano
facilmente, e puro non fu Lucifero. Ancora regna tra le fiamme,
ma non si scottò nemmeno.
Le ali non le hanno strappate, non le ho mai avute. Ma non servono per volare,
mi dicono.
Io e l’ombra che aleggia. Un fantasma dell’opera non mia aleggia
repentino
si avvicina e mi circonda.
“Da dove viene?”.
La botola c’è sempre da qualche parte, poi non funziona…
Great Pharaoh, reveal to me the sense of this life!
Only a great and deep silence over us all…
Decrepit body wearing transparent skin.
Inside, the smoke of failure.
I can’t…Tell me why I have to be a powerslave…
But I’m a god, why I can’t live on?
All around is just laid waste…And so, why I’m here?
TOO MUCH QUESTIONS.
A light in the night, starless and bright,
the moon is watching at me,
and my eyes can see through the wounds of the pyramid
where I lie. A cold cell in hot Egypt…
E provo a tirar via quella lenza. E il mio cuore si allontana nelle tenebre.
Principe delle tenebre e del deserto…Ho una sola possibilità:
a curse and the hope someone will open the gates of my Hell.
Only in this way I won’t be slave to the power of death no more,
and I will strike from my grave.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home