Saturday, September 23, 2006

Non va bene niente

Soffrire per ferite passate,
e le ferite presenti appaiono lontane dalla prospettiva altrui.
Molti non sanno, è vero.
E io non ho fatto molto perché si sapesse.
Protezione, o forse solo volontà di
prolungare la mia agonia.
Voler vedere la fine è macabramente bello,
e mi attira tanto, forse troppo...
Ma un cambiamento forse c'è stato,
e se ne sono accorti pochi, troppo pochi.
Altri hanno notato il tono,
uno solo un cambiamento che neanche io
avevo notato.
Io ho notato che
a me
si interessa solo
chi attenzioni su di se
ne vuole, ma ne vuole
non in maniera egoistica e maniacale.
Esagero? Io gonfio ciò che è sopportabile,
e ciò che è insopportabile non
mi fa più male come prima,
anche se il sangue zampilla.
La motivazione sta tutta
in un bicchiere di vino.
Ma sicurezza di avere vino nel bicchiere
che appare tale
non c'è.
Cosa voglio lo so,
ma so anche che se continuo così
non andrò da nessuna parte.
E ancora alla domanda malefica
non ho risposto, anche se a convenienza
so rispondere...
Facendo un paio di calcoli
di accuse ne ho ricevute tante,
evidentemente ciò che faccio
non va proprio bene...
Faccio perdere tempo,
rischio di fare danni,
metto paura,
mento perché è una vita che lo faccio,
ma a tenere le cose chiuse nello scrigno
della mia odiosa anima
che per questo brucerà probabilmente all'inferno,
nego tante cose,
sto male
e dico di stare bene,
sto male e dico di stare male,
dico a me stesso di stare bene
e a volte ci credo,
quando so che non è vero.
Riesco a convincermi che la terra è piatta,
se voglio.
Ma ciò che voglio è anche
un rapporto con le persone
che non riesco ad avere.
Vorrei fare tante cose,
ma non posso farle,
ma so che sono fattibili,
e insisto inutilmente.
Il fallimento c'è,
ma non si vede.
I tentativi sono deboli e troppo timidi,
le forze ci sono,
ma escono solo con la rabbia
di chi ha perso qualcosa per strada,
e ha solo un demone per riprendersela.
Come se la volontà di vendetta non si ripresentasse...
Si ripresenta e la sopprimo,
la gelosia si ripresenta e continuo a sopprimerla,
l'egoismo uguale,
e sopprimo me stesso,
e tengo a bada il demone,
che però esce quando serve,
anche se non dovrebbe.
Ma quando sono un demone sto bene,
poi è l'angelo che ha i sensi di colpa,
che sta male,
ma allora perché ho voluto scegliere la vita da angelo
quando tanti le ali te le strappano,
i calci li ricevi ugualmente,
gli sputi altrettanto,
e ciò che fai non va mai bene a nessuno?
Io ho le ali strappate,
e per mia volontà giaccio in un
abisso
dal quale non esco
perché è la casa del
demone,
e so che posso cavarmela lì dentro.
Ma rido e vado avanti,
nel modo sbagliato,
e vado avanti.
Ma serve solo ad aumentare la mia
agonia.
Stavolta sto male solo
dentro,
e fuori no.
Fuori sono un involucro
una macchina
fredda
di metallo
facilmente ammaccabile.
Dentro sono freddo e caldo,
due opposti che coesistono
ma che fanno parte di due
entità diverse.
Non so come muovermi,
e forse domani
svanirà tutto,
ma ritornerà ad angosciarmi
non so cosa sia
ma è qui
e gode nel vedermi soffrire
senza darmi la possibilità di
morire
finalmente.
E il mio desiderio è sempre quello,
è sempre stato quello,
e farei un grandissimo favore a me
stesso
e agli altri.
Quale grande liberazione!!!
Ma so che si può andare in alto,
e io non voglio,
perché da auto-lesionista
preferisco buttare sangue
e morire dissanguato
dilaniato
e mutilato
invece di godere dei
cori angelici
e della luce.
Danzo nelle tenebre
da solo.
Non voglio portare nessuno con me,
voglio rimanere
da solo
a piangere
perché è l'unica cosa che,
per quanto mi sforzi,
mi distrugge e mi farà diventare inconsistente,
ma non sono in grado neanche
di aprire un rubinetto...
Non mi farà stare meglio,
ma almeno non vado avanti
con un mondo che di me non ne vuole sapere,
e quando ne vuole sapere gli nego questa gioia,
stagno nella nebbia
e dietro le nuvole nere
cariche di pioggia
della quale non sono capace.

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