Dissoluzione
Ascolto le parole che mi vengono dette...Possibile mai che io sia arrivato a tanto? Sono veramente riuscito a convincermi che la terra fosse piatta, e il mio cuore fosse d'acciaio. Invece non è così. La verità è che il mio cuore è perfettamente simmetrico, e spaccato a metà. E ho un paio di spine che pungono da un pò...Mi servono ragioni, spiegazioni, forza e coraggio. Non so se ce la farò, non so se reggerò. Stavolta sono in minoranza numerica, e posso contare solo su me stesso in certe cose...E ora capisco anche perché mi sono ingannato, e perché non comprendo il perché in molti ci tengano a me. E' realmente meglio essere odiati per ciò che si è che essere amati per la maschera che si indossa. Non voglio che in generale si sappia. Voglio stare da solo, e se devo vedere qualcuno, preferisco vedere gli amici cari, quelli che vedo molto poco rispetto al passato, e quelli ai quali tengo tantissimo. Chi sa cucire un cuore? Chi trova il modo di non farmi vomitare, di non farmi perdere i sensi per il dolore, di far trovare l'irrintracciabile pace all'interno di un impianto circolatorio di pecche e di sangue nero? Un attimo di silenzio assordante, un eternità di oscurità abbagliante, un abisso di sconfinata apertura, e non è il peggio che esista...Ma è mio, e me li sto godendo alla grande. E forse troppo. Non dovrei lamentarmi, ma rimboccarmi le maniche e buttare sangue...Sangue irriutilizzabile...Che circola a fare? Non tornerà mai rosso VIVO. Sarò sempre un vampiro che necessita di sangue caldo...In un freddo gelante, un cielo nevicante sui miei ventricoli. Si spaccherà. Non perderò la ragione di nuovo. Ora devo darmi certezze. Devo darmi una regolata. Devo sudare 7 camicie. Un numero non casuale...Se mai mi capiterà di vedere la luce del sole, i miei occhi prenderanno fuoco, e con loro anche il resto. Svanirò...Un soffio di vento, e sarò ovunque, ma non più io. E neanche allora saprò cosa fare. Neanche allora saprò. Costretto a non arrendermi. Costretto a tener duro, costretto da calcoli che non so più svolgere. Mi è sfuggito tutto dalle mani incosistenti, vuote, eteree. Tornare all'inizio per ricominciare però non lo farei mai. Perché raddoppiare, rivivere, riascoltare se stessi gementi e piangenti? Mai più. Metti l'ingranaggio al posto giusto e attacca la corrente...Crea un vortice dentro, un ciclone fuori, e una fortezza intorno, con mura di cinta alte e invalicabili. L'unico problema di questo sistema di difesa è ricadere su se stessi e auto-distruggersi. Black-holes...Mai più rivedrai la luce del sole. Una favola non mi darà nulla. Una tragi-commedia, anche se ben recitata, mi darà solo la possibilità di continuare a conoscere sensazioni, ma post mortem, quid valere? E dopo? E prima? Dovresti pensare al durante, adesso momento indispensabile per il continuum. Hai scavato un fossato per i coccodrilli un'altra volta...E sei sull'unico punto sorretto da un lembo di terra e roccia che ti stacca da inserire la tua mano destra dentro se stessa, e richiuderti collassando in te stesso, su te stesso, sull'assurdità di un'ombra sfrecciante ad un palmo dal tuo naso, con il il sorriso puntato verso di te e negli occhi il punto di non ritorno di fiamma.